Un matrimonio apparentemente perfetto
Mi è sempre stato chiesto se, dopo così tanti anni da sposato, sia ancora felice insieme a mia moglie, la persona con cui condivido tutte le mie giornate. Naturalmente ho sempre risposto in maniera affermativa, anche perché Claudia è sempre riuscita a mantenere il nostro rapporto vivo e pieno di interesse.
Davvero nessun problema: una famiglia serena e agiata da anni, attività sessuale costante, tanta socialità e un figlio di cui non possiamo proprio lamentarci. Tutto perfetto?
Era la domanda che mi ponevo più di frequente perché nonostante la mia vita fosse invidiabile da chiunque e presentava tutte le caratteristiche che l’uomo rincorre in età adulta, ci stava qualcosa che non mi quadrava, qualcosa che ricercavo senza sapere bene cosa fosse. Insomma non riuscivo a focalizzare il problema. Questo pensiero mi era divenuto così tanto insistente da cominciare a reprimerlo con sempre più fatica tanto da pensare di andare a fare qualche seduta psicologica per farmi aiutare a superare questa difficoltà.
Il tutto mantenendo la cosa nascosta a Claudia in quanto non volevo addossarle il peso di questo mio disagio, sicuro che col passare del tempo sarebbe svanito e tutto sarebbe tornato come prima.
Analizzando il mio problema mi resi conto che nonostante il nostro fare l’amore fosse abbastanza regolare qualcosa era cambiato, non era più come prima. La colpa non era sicuramente di mia moglie che in tal senso non mi ha mai fatto mancare nulla, anzi, molte volte è la prima a trovare una scusa per soddisfare il mio bisogno fisiologico non precludendomi mai nulla delle mie fantasie sessuali e nonostante il passare degli anni, lei rimaneva comunque una bellissima donna avvenente.
Cominciai a pensare che fosse l’abitudine a soffocare la mia passione e che sia una cosa che avviene spesso nelle coppie ma che mai prima d’ora mi era accaduta.
Premetto che non ho mai voluto tradire mia moglie perché innanzitutto non se lo merita, avendomi sempre trattato benissimo sotto tutti gli aspetti e poi perché non è mai stato un mio modo di fare.
Finalmente appare il telefono erotico
Posso affermare che avvenne tutto di colpo mentre ero in ufficio. Ebbi una vera e propria illuminazione, un giorno mentre distrattamente stavo navigando su internet.
Stavo facendo “zapping” da banner a banner pubblicitari senza una fine apparente, più che altro per passare il tempo più che per un interesse preciso quando ad un certo punto mi imbatto in un banner di un telefono erotico che mi invita ad entrare per usufruire dei suoi servizi di intrattenimento sessuale, mi si accende l’interesse come se qualcuno avesse premuto un interruttore.
Cominciai a provare sensazioni nuove, mai provate prima che mi erano rimaste sopite non sapendo nemmeno di poterle avere.
Mi stavo letteralmente arrapando nello scorrere il sito e guardando la moltitudine di immagini di donne nude al telefono o vestite di intimo sexy, non per le immagini di per sé ma per quel senso di proibito che mi montava addosso e che sapevo fosse sbagliato nonostante lo volessi.
Conoscendo Claudia non credo che si sarebbe ingelosita e anzi, in qualche modo se gliel’avessi detto si sarebbe potuta anche genuinamente divertire ma quel momento era mio e volevo che rimanesse di mia esclusiva proprietà.
Questo senso di proibito lo potevo percepire dalle foto di queste ragazze in intimo che mi invitavano ad unirmi al loro mondo di perdizione con i loro intimi in pizzo e le pose che lasciavano poco spazio a dubbi sulla natura del sito e di ciò che sarei andato a fare se avessi chiamato uno di quei numeri sotto indicati speranzoso di trovare una di queste ragazze ad accogliermi. Per me, tutto questo suonava totalmente nuovo come se fossi un a mala pena maggiorenne che scopre per le prime volte il mondo del sesso.
Con la mente continuavo a fogliare la pagina pieno di quelle immagini di ragazze provocanti e donne sexy in abiti succinti anche se avevo chiuso il sito da tempo. Tornato a casa la serata proseguì normalmente, cenai insieme a Claudia come se niente fosse e ci coricammo a letto ma non riuscivo a prendere sonno. Il motivo mi era chiaro sin da subito e non riuscendo a chiudere occhio mi alzai dal letto e andai nel mio studio dove aprii il pc e tornai sul sito artefice della mia insonnia.
Mi colpii molto il profilo di una certa ragazza di nome Olga. Gestiva un suo numero erotico H24 dove avrebbe fatto passare momenti di sano e intenso piacere erotico mettendosi a nudo.
La prima telefonata erotica a Olga
Conscio della consapevolezza del sonno pesante di mia moglie, decisi di chiamare il numero di Olga e fare questa pazzia.
Non feci nemmeno in tempo a far squillare due volte il telefono che mi rispose subito la voce melodiosa di Olga, questa ragazza che si presentò con maniere molto garbate e sensuali mi disse che se necessario avrebbe potuto parlare solo lei. Io le risposi che avrei gradito interagire con lei e dunque cominciammo a parlarci.
Mi raccontò e mi descrisse per filo e per segno ogni caratteristica del suo corpo che effettivamente rispecchiava le immagini su di lei viste e garantendomi che fossero davvero sue in quanto foto recenti fatte per un book fotografico atto proprio a pubblicizzare il suo corpo.
Poi mi raccontò del suo rapporto con la ninfomania e di quanto avesse sempre voglia di godere. Cominciò in questo modo a descrivermi come avrebbe voluto che io la facessi godere e la mia eccitazione salì. Con il proseguimento della narrazione intervallata da sospiri e gemiti mentre lei si masturbava e mi descriveva quello che stava facendo con le sue mani, il mio membro schizzò fuori dalle mutande reclamandomi il piacere. Cominciai a toccarmi e in un aumentare di ritmo e godimento da parte di entrambi, finalmente mi lasciai andare.
Finita la telefonata erotica richiusi il fazzoletto che aveva accolto il mio sfogo e lo gettai. Tornai a letto, steso accanto alla mia cara Claudia. Mi sentii finalmente libero e leggero da qualunque peso, totalmente rilassato e pronto a dormire. Poco importa se Olga fosse davvero quella in foto o se mi avesse accontentato solo per farmi godere, ero soddisfatto.